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Le donne audaci che fecero la rivoluzione francese (seconda parte)
Duecentotrentuno anni fa, il 14 luglio 1789, a Parigi, i cittadini francesi insorti contro lโAncien Rรฉgime conquistarono la Bastiglia, simbolo del potere. La storia dell’esecuzione di Robespierre.
Allโinizio del 1793 a causa dei conflitti bellici che si erano avviati sia allโinterno che allโesterno della Francia, si ripresentรฒ il problema della penuria alimentare, e la Costituzione che si era proclamata nellโestate dello stesso anno non entrรฒ mai in vigore; con lโesecuzione di Robespierre, nel luglio del 1794 e la soppressione del calmiere dei cereali qualche mese dopo, lโapprovvigionamento di generi alimentari toccรฒ una crisi profondissima che colpรฌ drammaticamente gli strati piรน bassi della popolazione. Nei moti che scoppiarono a Parigi il 1 aprile e il 20 maggio 1795, le sanculotte dei sobborghi operai che invasero lโAssemblea costituente non ebbero stavolta lโappoggio della Guardia nazionale, che soppresse i tumulti sancendo di fatto la fine della loro partecipazione alla vita politica. Invero, lโazione delle sanculotte e degli altri movimenti femminili negli anni della Rivoluzione (come le โrivoluzionarie repubblicaneโ, che adottarono il linguaggio e i metodi dei giacobini durante il Terrore), non era orientata a ottenere un maggior peso politico, in quanto scaturiva, nella maggioranza dei casi, da moti di protesta contro la crisi economica, e non mise mai in discussione lโaccezione esclusivamente maschile della Dichiarazione dei diritti dellโuomo e del cittadino del 1789, cosรฌ come i criteri rappresentativi stabiliti dalle costituzioni del 1791 e del 1793, che non prevedevano il diritto di voto per le donne.
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Fu perรฒ il marchese di Condorcet, uno dei piรน noti intellettuali rivoluzionari, ad avanzare questo tema in un suo articolo del 1790 (Sullโammissione delle donne alla cittadinanza), nel quale denunciava tale esclusione come un โatto tirannico verso i diritti naturaliโ, asserendo che le donne fossero amanti della libertร e abili nella politica esattamente come gli uomini, che la loro partecipazione allโAssemblea non avrebbe compromesso la loro capacitร di cura dei figli e attribuendo la causa della concezione della differenza tra maschi e femmine non alla natura ma allโeducazione. La questione dellโestensione della citoyennetรฉ (la cittadinanza attiva) introdotta da Condorcet non incontrรฒ perรฒ alcun terreno di confronto nellโAssemblea, con lโeccezione di una minoranza nella quale si distinse il deputato girondino Pierre Guoymar, che in un dibattito del 1793 sostenne lโinclusione delle donne nel significato del termine โhommeโ (cioรจ titolare di diritti) della Dichiarazione. Fuori dallโambito parlamentare, un punto di riferimento importante per il sostegno girondino alla questione femminile fu dato dal Cercle Social, il primo circolo parigino che comprendesse una sezione dedicata esclusivamente alle donne, e dal club delle Amiche della Veritร , nei quali si promuoveva, anche a mezzo stampa, un discorso di rivoluzione culturale nella societร francese, toccando temi come la violenza coniugale, lโassistenza per lโinfanzia, la retribuzione del lavoro femminile e lโuguaglianza di diritti civili e politici tra uomo e donna. Lโattivitร di questi club, finanziati prevalentemente da donne benestanti, si rivelรฒ fondamentale per il raggiungimento, nella primavera del 1791, di importanti obiettivi come lโequiparazione delle donne nel diritto ereditario, lโassunzione del matrimonio come forma di contratto civile e una legge sul divorzio consensuale, unica in Europa.
Giacomo Santoru
Qui, la prima parte.
Domani, su LโUniversale, la terza parte.
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