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I rapporti segreti tra gli Usa e Pinochet e l’operazione Condor
Quarantatrรฉ anni fa, il 13 agosto 1977, la Dina, la terribile polizia segreta a cui venne affidato il compito di eliminare gli oppositori interni al regime, venne sciolta. Venne creata nel 1973, dopo che il golpe guidato dal Generale Pinochet rovesciรฒ il governo Allende, instaurando un regime militare basato sulla violenza e sulla repressione.
Alla Dina fu affidato il compito di eliminare gli oppositori interni al regime e, in seguito, la realizzazione di atti di terrorismo fuori dai confini nazionali. A capo dellโorganizzazione venne nominato il colonnello Manuel Contreras Sepulvรฉda, definito da un rapporto della Cia come il piรน noto simbolo di repressione in Cile. Negli anni โ90 i governi cileni che lavorarono al processo di transizione verso la democrazia, affidarono a due commissioni il compito di investigare sulle vicende cilene dellโera Pinochet e quindi anche sullโoperato della Dina. La prima fu la Commissione nazionale cilena per la veritร e la riconciliazione, voluta dal presidente Patricio Aylwin Azocar ed affidata allโavvocato Raul Rettig. In seguito, nel novembre 2004, il presidente Ricardo Lagos Escobar, istituรฌ una seconda commissione, detta Commissione nazionale sopra la prigionia politica e la tortura, nota come commissione Valech.
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Il rapporto Rettig ha stabilito che la Dina agiva in totale segretezza e, di fatto, oltre la giustizia. Non era sottoposta a controlli giuridici, nรฉ a controlli da parte delle altre agenzie di intelligence. Formalmente la Dina era sotto il controllo della Junta cilena, ma, nella pratica, rendeva conto solo al presidente della Giunta stessa, il generale Pinochet. Un rapporto della Dia fu ancora piรน preciso: Nessun giudice in qualsiasi corte, nessun membro del governo possono approfondire la risoluzione di una materia se la Dina si occupa di essa. ร una sorta di governo nel governo. Fino ad arrivare ad affermare: Ci sono tre fonti di potere nel Cile: Pinochet, Dio, e Dina.
La Dina
La Dina divenne tristemente famosa per la brutalitร dei suoi metodi. Tra il 1974 e il 1977 si ebbero 6428 detenzioni, la maggior parte delle quali a danno di movimenti legati ai partiti socialista e comunista. La Commissione ha messo in evidenza il modus operandi dellโagenzia. Gli agenti della Dina in borghese prelevavano le vittime nelle loro stesse case o per strada, anche in presenza di testimoni. Seguivano la detenzioni e la tortura. Il sistema piรน comune era battere il prigioniero finchรฉ il sangue non fluisse e le ossa non fossero rotte. Oppure i prigionieri venivano tenuti con la faccia rivolta verso terra, o in piedi per numerose ore. Venivano tenuti alla luce per giorni interi, o, al contrario, tenuti al buio o incappucciati.
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Altre volte venivano portati in cunicoli cosรฌ stretti da non potersi nemmeno muovere. Senza acqua e cibo. Appesi per ore per le braccia. Tenuti con la testa immersa nellโacqua o nellโurina. Furono oggetto di violenze e degradazioni sessuali. In alcuni centri di detenzione, i sistemi di tortura erano piรน sviluppati. Per esempio venivano usati cani, o alcune pratiche particolari, come ilโpau de arardโ: il torturato viene appeso con la testa in giรน, con un palo o un bastone tra le gambe e le braccia. Infine i prigionieri venivano maltrattati di fronte ai propri parenti, o viceversa.
Manuel Conteras
Durante il periodo compreso tra il 1974 ed il 1977, la Cia ebbe numerosi contatti con Manuel Contreras. Nonostante il suo nome fosse legato a violazioni di diritti umani, Contreras venne spesso invitato nel quartier generale della Cia insieme agli ufficiali della divisione occidentale ed al generale statunitense Vernon Walters. La Commissione nazionale cilena per la veritร e la riconciliazione stabilรฌ che la Cia ebbe dei rapporti continui con i servizi di sicurezza cileni: โDopo il golpe, la Cia rinnovรฒ le relazioni con le forze di sicurezza e con i servizi di intelligence del governo cileno. La Cia fornรฌ servizi di assistenza allโorganizzazione interna e allโaddestramento necessario per combattere i sovversivi ed il terrorismo provenienti dallโesteroโ. La Cia, quindi, offrรฌ a Contreras il supporto necessario per creare in pochi mesi unโorganizzazione altamente efficiente. Risulta evidente che i rappresentanti politici del governo statunitense avevano approvato i contatti della Cia con Contreras, data la sua posizione di capo della principale organizzazione di intelligence cilena, ritenendolo utile per lโadempimento delle missioni dellโagenzia.
Tra Stati Uniti e Cile non vi furono solamente rapporti tra le agenzie di intelligence.
Project X
A metร degli anni โ90, infatti, vennero de-secretati i documenti relativi al cosiddetto Project X, che portรฒ alla scoperta di inquietanti scenari sul possibile coinvolgimento degli Stati Uniti nella questione relativa allโuso della tortura nellโAmerica latina. Il Project X era il nome della raccolta di documenti dellโintelligence relativa ai metodi di interrogatorio utilizzati dai militari statunitensi prima in Vietnam e poi in America latina. Gli stessi metodi di interrogatorio vennero utilizzati nellโaddestramento degli ufficiali dellโAmerica del Sud. Precisamente, questo progetto comprendeva i 7 manuali della U.S. Army School of Americas, il centro di addestramento per ufficiali latino americani diretto dagli Stati Uniti a Panama. Come confermato in una intervista dal Maggiore Tise nel 1982: โTra la metร degli anni โ60 ed il 1976, le tecniche di interrogatorio, comprendenti lโuso della tortura, furono utilizzate nella U.S. Army School of Americas. Nel 1976, durante lโamministrazione Carter, queste tecniche di intelligenceย furono sospese in seguito ad una inchiesta del Congresso degli Stati Uniti, che temeva il diffondersi di metodi che violavano i diritti umanitari nellโAmerica del Sudโ.
La brigada exterior
Nellโorganigramma della Dina era prevista lโesistenza di una speciale unitร , la cosiddetta brigada exterior, creata con lo scopo di occuparsi di operazioni di intelligence fuori dai confini nazionali. Pinochet non intendeva limitare le funzioni della Dina a quelle di una semplice polizia segreta interna, ma intendeva costituire unโorganizzazione extranazionale in grado di neutralizzare minacce provenienti dallโestero. La Dina non si sarebbe limitata ad operazioni di spionaggio e contro propaganda, ma avrebbe dovuto portare ad azioni come quelle condotte nel proprio territorio verso gli oppositori del regime. La pianificazione del nuovo progetto avvenne nel 1975. Furono reclutati sia membri militari che civili, appartenenti a gruppi nazionalistici o a movimenti di estrema destra. Furono creati centri operativi in altre nazioni, ognuno con un proprio staff che collaborava con i servizi segreti di quel paese. Ogni dipartimento disponeva di una rete di comunicazione interna ed internazionale che si avvaleva di telex, radio e computer. La funzione principale di questa sezione era lโattivitร di spionaggio e di controspionaggio. Un altro importante obiettivo era quello di mantenere una vigile sorveglianza sulla rete di comunicazione estera ufficiale: il Ministero degli Esteri, lโAmbasciata, il Consolato e gli attachรฉ militari. Inizialmente in Sud America, poi negli Stati Uniti e in Europa sopra lโistituzione che era composta in larga parte da civili. La Dina lavorava per investigare, sorvegliare, raccogliere informazioni e, persino, eliminare gli oppositori del regime che trovavano rifugio allโestero. Per svolgere al meglio queste missioni, gli agenti cileni venivano ufficialmente assunti come personale delle linee aeree negli aeroporti internazionali, incluso quello di New York. Vennero create, sul modello della Cia, delle stazioni, con agenti operativi sotto copertura civile piuttosto che militare.
La Dina all’estero
La prima stazione estera della Dina fu stabilita nella primavera del 1974 a Buenos Aires. Successivamente vennero create altre sezioni in Spagna, in Francia, Gran Bretagna e Germania Ovest. Intorno alla metร degli anni โ70, il Cile divenne la vera e propria base dei piรน violenti gruppi terroristici di tutto il mondo. Sotto la supervisione del Cile, si creรฒ una fitta rete di alleanze che offriva rifugio, addestramento, informazioni e finanziamenti a numerosi gruppi di estrema destra che agivano anche negli Stati Uniti e in Europa. Le missioni piรน comuni affidate a questi gruppi erano gli assassini di esiliati politici. Si trattava di un terrorismo internazionale sponsorizzato e promosso dai governi degli stati. Venivano pubblicati in giornali fittizi i nomi in codice delle persone ricercate. I servizi di intelligence coinvolti venivano messi in allerta e comunicavano le informazioni alle sezioni interessate. La piรน forte di queste alleanze fu stretta tra la Dina e il Mnc, il movimento cubano anti-castrista. Per aumentare il numero dei contatti tra la Dina e i vari gruppi di estrema destra presenti in Europa, fu inviato dalla Cia lโagente statunitense Townley.
Lo statunitense Townley
Questi conobbe numerosi membri dei gruppi armati, tra cui lโitaliano Stefano Delle Chiaie, membro di Avanguardia Nazionale, che si sarebbero resi indispensabili per lโattuazione dei piani di assassinio internazionale progettati negli anni dellโoperazione Condor. Il buon funzionamento della rete di collaborazione convinse Pinochet che era giunto il momento per dar vita ad unโorganizzazione vera e propria, tramite un accordo tra governi. Contreras ricevette lโincarico di organizzare un meeting per presentare il progetto di Pinochet. Alla fine dellโestate del 1975, Contreras partรฌ alla volta di Washington per incontrare Vernon Walters, prima tappa di un tour che lo avrebbe portato a raccogliere lโadesione di numerosi capi dei servizi di intelligence del cono sud. Nellโottobre del 1975, Contreras invitรฒ i direttori dei servizi segreti dei piรน importanti paesi dellโAmerica latina a Santiago. Erano presenti le rappresentanze ufficiali di Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia e Brasile. Contreras illustrรฒ il piano: โLa sovversione non riconosce confini, e si sta infiltrando ad ogni livello della vita nazionale. I sovversivi hanno sviluppato una struttura intercontinentale, continentale, regionale e locale. Al contrario, le nazioni che subiscono il loro attacco sul fronte militare, politico ed economico, si difendono solo con intese bilaterali e accordi tra gentiluominiโ.
Il potere a Santiago
Era necessario dar vita ad un accordo ufficiale, che portasse i Paesi coinvolti ad una collaborazione per gradi: il primo passo era la creazione di un centro di coordinamento, con sede a Santiago, che ricalcasse il modello dellโInterpol di Parigi, ma dedicato alla sovversione. Sarebbero stati utilizzati tutti i piรน moderni sistemi di telex, microfilm e computer. Questa operazione avrebbe preso il nome di Condor, su suggerimento della delegazione uruguaiana, in onore del simbolo del paese ospitante. La seconda fase avrebbero compreso operazioni vere e proprie, quindi azioni segrete non citabili nei documenti, come propaganda nera e disinformazione, cattura di prigionieri politici e trasferimento di questi tra le varie nazioni, senza necessitร di passare per i canali ufficiali. La terza fase, la piรน segreta, avrebbe portato alla realizzazione di assassini internazionali, che avrebbero colpito vittime eccellenti, come ex presidenti, capi militari dissidenti, leader politici moderati. Un rapporto della Dia, in cui veniva illustrato il funzionamento di Condor, descriveva il coinvolgimento di squadre speciali durante lโesecuzione della fase tre, con agenti di diverse nazionalitร impegnati in operazioni comuni. Lโaccordo venne ratificato il 30 gennaio del 1976. Il secondo meeting dei membri di Condor si ebbe in Santiago nel maggio del 1976.
Il meeting del maggio ’76
Questo meeting fu monitorato dallโintelligence statunitense, e portรฒ a numerosi accordi: ogni membro sarebbe stato identificato da un numero: il Cile era Condor uno. La Dina avrebbe creato un database con lโelenco dei sovversivi di tutta lโAmerica latina. Cile, Argentina ed Uruguay avrebbero condotto operazioni segrete in Europa. Secondo la Cia, le operazioni contro militari e civili avrebbe coinvolto soprattutto Francia e Portogallo. A Parigi, infatti, trovavano rifugio la maggior parte degli esiliati del sud America.
I corsi di addestramento
Il successivo Settembre venne organizzato a Buenos Aires un corso speciale di addestramento per le operazioni sul campo, mentre lo scambio di informazioni era attivo da tempo. Lโaddestramento comprendeva un corso per future azioni in Europa degli agenti di Cile, Argentina ed Uruguay. Il Brasile preferรฌ partecipare solo ad azioni il cui svolgimento fosse limitato al sud America. A Dicembre alcuni degli agenti furono inviati a Parigi per perfezionare lโaddestramento, creando unitร speciali sul modello di quelle statunitensi, pronti per la fase tre di Condor. Tra il 1975 ed il 1977, un numero imprecisato di persone fu vittima delle operazioni di terrorismo legate a Condor.
Esiliati e vittime
Dopo il golpe del 1976, circa 15000 esiliati che avevano trovato rifugio in Argentina divennero vittime di repressione, rapimenti, torture, e sparizioni. Le vittime delle operazioni congiunte delle forze segrete del cono Sud furono membri di movimenti di sinistra, parlamentari, ex presidenti che avevano trovato fino ad allora un rifugio sicuro. Il modo in cui furono assassinate le vittime indicava la grande organizzazione e la determinazione degli agenti di Condor. Tra i vari casi del 1976: 10 aprile, Edgardo Enriquez, membro del Mir rapito a Buenos Aires con altri militanti, trasferitoย a Villa Grimaldi, torturato e ucciso. Il 21 maggio, Zelmar Michelini e Luis Gutierrez, parlamentari uruguaiani vennero uccisi a colpi di arma da fuoco per le vie di Buenos Aires. Stessa sorte il 4 giugno per Juan Tose Torres, ex presidente boliviano. Lโ11 giugno ventitre rifugiati cileni e uno uruguaiano, a Buenos Aires sotto la protezione delle Nazioni Unite vennero rapiti, interrogati e torturati da una squadra di agenti argentini, uruguaiani e cileni. Tra il 24 ed il 27 settembre, 30 persone vennero uccise durante raids organizzati da militari uruguaiani. Le indagini del Conadep hanno evidenziato 8055 vittime dal 1975 al 1978, con una media di oltre 2000 vittime allโanno, rispetto alle 59 vittime registrate dal 1973 al 1974, con una media di 30 assassini allโanno. Solamente negli anni 1976-1977 si registrarono 6771 morti assassinati. Le operazioni vennero poi effettuate anche in altri paesi come il Paraguay e il Perรน.
Il 1978 e la crescita di Condor
Agli inizi del 1978 altri due paesi divennero membri di Condor: lโEcuador ed il Perรน. Mentre lโArgentina divenne sede del segretariato, base del sistema di comunicazioni chiamato sistema Condor. Il sistema Condor espresse tutto il suo potenziale organizzativo e distruttivo in occasione dellโattentato terroristico a Washington D.C. del 21 settembre 1976. Lโobiettivo era stato individuato dalla Dina in Orlando Letelier, amico di lunga data di Allende, nominato a suo tempo primo ambasciatore a Washington dal governo di Unidad Popular. Espulso dal paese, aveva trovato accoglienza negli Stati Uniti, dove vantava unโamicizia personale con lโinfluente senatore Edward Kennedy. Letelier trovรฒ impiego presso lโIstituto per gli Studi Politici, a Washington DC. Democratico apprezzato, attaccรฒ duramente la giunta militare cilena, trovando appoggio tra i parlamentari statunitensi. Questo preoccupava Pinochet che decise di ordinarne lโassassinio. Venne istruito il killer Townely ed il luogotenente Fernร ndez Larios, i quali si recarono in Paraguay per ottenere dei passaporti falsi. La stazione Cia in Santiago avvisรฒ il Consolato degli Stati Uniti e lโambasciatore in Paraguay, Siracusa, decise di concedere il visto ai due cittadini cileni, annotando comunque i loro passaporti. Lโoperazione stava coinvolgendo un cittadino statunitense (Townley), esiliati cubani che lavoravano per la rete Dina, personale della rete esterna della Dina, e i partner di Condor in Argentina e Paraguay. Entrati in territorio statunitense, Townely e Larios ebbero modo di studiare i movimenti di Letelier e organizzare lโattentato. Il 21 settembre, Letelier si dirigeva a lavoro con due suoi colleghi, cittadini statunitensi: Ronni Karpen Moffit e suo marito Micheal. Lโauto su cui viaggiavano fu fatta esplodere con un telecomando a distanza. Dei tre si salvรฒ miracolosamente solo Micheal Moffit.
Il rapporto segreto Chilbom
Una settimana dopo lโattentato a Washington, le indagini condotte dallโFbi, portarono alla creazione di un rapporto segreto denominato Chilbom, che comprendeva un cablo inviato dallโattachรจ statunitense a Buenos Aires, Scherrer: โLโoperazione Condor รจ il nome in codice per unโoperazione di scambio di informazioni tra i servizi di intelligence del Sud America, che porta allโeliminazione di terroristi marxisti. Comprende azioni con gruppi di agenti di diverse nazionalitร . Il Cile รจ il centro dellโoperazione Condor, che comprende Argentina, Bolivia, Paraguay, Uruguay e Brasile. Le operazioni si sono svolte inizialmente in Argentina, contro obiettivi di sinistra. La terza e piรน segreta fase di Condor prevede la formazione di speciali unitร di agenti, che si spostino nel mondo per commettere assassini contro nemici dei paesi membri di Condor. Riguardo alla fase tre, un piano dโazione รจ stato preparato negli Stati Uniti. Non รจ improbabile che il recente assassinio di Orlando Letelier facesse parte della fase tre di Condorโ. Per circa venti anni, il cablogramma inviato da Scherrer rimase lโunico documento de-secretato relativo alla vicenda dellโassassinio Letelier Moffit. Esso faceva ritenere che lโintelligence USA fosse venuta a conoscenza dellโoperazione Condor e dei rischi ad essa connessa solo una settimana dopo lโattentato di Washington. Tuttavia, nel novembre 2001 venne recuperato un altro cablogramma, trovato tra i sedicimila documenti declassificati dagli archivi della Cia, dellโNsc, della Casa Bianca, del Dipartimento di Difesa e da quello di Giustizia. In maniera clamorosa, esso contraddice quanto affermato per anni dal governo degli Stati Uniti. Viene riportata una comunicazione tra lโambasciatore statunitense White ed il generale Alejandro Fretes Davalos, capo delle Forze Armate paraguaiane. Il primo comunicava al secondo: โI capi dei servizi di intelligence dei paesi dellโAmerica del Sud coinvolti in Condor comunicano lโun lโaltro grazie al sistema statunitense situato nella zona del Canale di Panama, che copre lโintera America latina. Questa installazione รจ utilizzata per coordinare le informazioni di intelligence tra i paesi del Cono Sud. Infine White esprime preoccupazione, nel caso in cui questo sistema venisse rivelato nellโambito della vicenda Letelier Moffitโ.
La dissoluzione della Dina
Il primo concreto effetto avuto delle reazioni statunitensi al caso Letelier e Moffit, fu la dissoluzione della Dina. Le investigazioni effettuate in seguito allโassassinio di Washington nellโambito della missione Condor, portarono lโFbi ad accusare come responsabili gli agenti della Dina. Le pressioni ricevute dagli Stati Uniti, portarono Pinochet a riorganizzare il suo sistema di intelligence. Il 13 agosto del 1977 la Dina venne dissolta. Nella motivazione ufficiale si leggeva: โSi stabilisce lโopportunitร di ristrutturare un organismo che fu creato in un momento di conflitto interno, ormai superatoโ. Lo stesso giorno, un altro decreto portรฒ alla nascita del Cni (Centro Nacionร l de Informaciรฒn.), un organismo alle dipendenze del ministero dellโInterno, alla cui testa verrร nominato Contreras, il quale verrร rimpiazzato in un secondo momento. Un documento della Dia dello stesso giorno, descrisse la Dina โcome un organismo sotto il diretto controllo di Pinochet, responsabile delle detenzioni e della repressione post golpe, e oggetto di diffuse critiche internazionali per la violazione dei diritti umani. Il Cni eredita il ruolo della Dina, con minori poteri di arresto e di detenzione, in favore della polizia giudiziale e dei carabineros. Inizialmente, lโattivitร repressiva del Cni fu minore rispetto a quella compiuta dalla Dina durante i tre anni della sua esistenza. Il Cni si concentrรฒ maggiormente sulle operazioni di intelligence. Tuttavia sarebbe fuorviante pensare che le detenzioni illegali e le torture fossero terminate. La commissione Rettig ha stimato 160 casi di violazioni dei diritti umani che condussero alla morte tra il 1978 ed il 1985, la maggior parte dei quali attribuibili al Cni. Tra questi lโassassinio del leader sindacalista Tucapel Jimenez nel 1982 e la decapitazione di tre professori cileni nel marzo del 1985.
Andrea Cesolari
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