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Il giovane sovrano dei Goti
Storia di Teodorico, prima ostaggio di Bisanzio, poi sua guida carismatica e valorosa.
Teodorico fu inviato, in tenera etร , alla corte dellโimperatore Leone, a Costantinopoli, come ostaggio, a garanzia degli accordi di pace stipulati tra Goti e impero. Nella capitale dell’impero romano d’Oriente fece i suoi primi studi e apprese il latino e il greco. A Costantinopoli Teodorico rimase fin verso i diciotto anni di etร quando, a seguito della morte dello zio paterno Valamiro, fece ritorno dal padre Teodemiro, divenuto nel frattempo re dei Goti orientali, anche se la tribรน non era ancora sotto una leadership stabile e autorevole. Intanto, una parte consistente di essi aveva occupato tutta la Tracia esigendo il pagamento di un tributo, spingendo cosรฌ lโimperatore Leone a cercare proprio lโalleanza di Teodemiro e applicando la politica del divide et impera. Il clan di Teodemiro, infatti, si schierรฒ dalla parte degli imperiali e guerreggiรฒ contro i propri fratelli di sangue.
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Tuttavia, il figlio Teoderico, scelse una strada autonoma e, disattendendo gli ordini paterni, procedette allโoccupazione di Singidunum, caduta temporaneamente in mano ai Sarmati, senza perรฒ riconsegnarla ai Romani. Alla morte del padre (474), Teodorico prese le redini degli Amali, i quali si erano insediati nei dintorni di Novae, nella Mesia Inferiore. Entro breve tempo il nuovo re cominciรฒ una serie di scorrerie in Macedonia e Tracia, dirigendosi poi risolutamente verso Tessalonica. Il suo sogno era quello di poter stanziare le proprie genti in Epiro e Dalmazia, con uno sbocco sul mare. Fu a quel punto che lโimperatore dโOriente, Zenone, con la diplomazia, promesse e donativi, indusse Teodorico a marciare contro lโerulo Odoacre che, agli occhi dei Romani, si era reso troppo indipendente. In poche parole, Zenone spingeva lโamalo verso IโItalia, chiedendogli di occuparla a suo nome.
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Accettando la proposta, Teoderico rese due enormi favori a Zenone: da una parte lo liberรฒ dallโassillo della sua presenza, dallโaltra gli permise di scacciare Odoacre dal trono italiano. I patti stipulati erano chiari: gli Ostrogoti agivano come foederati dellโimpero; pertanto, dopo la vittoria, potevano stanziarsi sulla penisola, esigendo una parte delle terre dei grandi latifondisti. Zenone, peraltro, insignรฌ Teodorico non solo del governo dellโItalia, ma pure della diocesi dโAfrica, che comunque era saldamente in mano ai Vandali. Se al principio la mossa di Zenone potรฉ sembrare astuta, in realtร fu improvvida e poco intelligente, poichรฉ a unโaccozzaglia di Barbari indisciplinati โ Eruli, Rugi, Sciri -, guidati da un sovrano tutto sommato gradevole e poco propenso ai colpi di testa, si sostituiva un popolo ben piรน coeso e determinato, guidato da un capo carismatico e valoroso.
Andrea Santoro
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