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Il giovane Indro e la Marcia su Rieti
Il 29 ottobre 1922 un giovanissimo Montanelli, lungo e secco come un chiodo, marciรฒ come fecero i fascisti il giorno precedente a Roma, ma su Rieti, con la camicia nera e un fucile di latta, insieme a un suo compagno di classe, Elio: “Lโobiettivo era quello di far prigionieri i nostri padri, quello mio e quello del mio compagno di classe chโera poi il sottoprefetto. Ci presero a calci nel sedere, naturalmente”.
Nei giovani lโentusiasmo รจ un fenomeno contagioso, in una classe si trasmette dallโuno allโaltro come gli orecchioni, e gli entusiasti, con frivola, puerile ambizione, cercano di superarsi a vicenda, spingendosi a fare progressi. E cosรฌ nel 1922, a tredici anni, Indro Montanelli, con altri bambini e compagni di classe, a Rieti, dove il padre, preside, era stato trasferito, aderรฌ solennemente al fascismo e fu mandato a letto senza cena dal papร . Il 28 ottobre di quellโanno le camicie nere, per la veritร alquanto scompagnate, ma dallโaspetto perentorio e violento, avevano sfilato per le strade di Roma. partito quella mattina da Milano, il figlio di un fabbro utopista e sognatore, un quarantenne ex maestro di scuola che di nome faceva Benito Mussolini, al capostazione aveva espresso subito il suo programma di governo: ยซVoglio partire in perfetto orario. Dโora in poi ogni cosa deve camminare con perfezioneยป. Il giorno successivo, a Rieti, mentre per la strada molti hanno in mano il quotidiano che annuncia la Marcia su Roma, e mentre la cittร , come del resto lโItalia intera, รจ piacevolmente eccitata dalla vaga inquietudine che lโha colta leggendo il giornale, Indro ha giร indossato la camicia nera sui pantaloni corti di preadolescente, e tutto questo fermento, ai suoi occhi di bambino, deve apparirgli come un gioco persino piรน gustoso di quando a Fucecchio si faceva ad austriaci contro italiani.
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E cosรฌ il 29 ottobre il piccolo Indro, lungo e secco come un chiodo, marciรฒ pure lui, ma su Rieti, camicia nera e fucile di latta insieme a un suo compagno di classe, Elio, il figlio del sottoprefetto, entrambi sognando fasti e roteanti prodezze del manganello educatore. Lโeffetto doveva essere crudele, commovente, irresistibilmente comico, come raccontรฒ lui stesso moltissimi anni dopo: ยซLโobiettivo era quello di far prigionieri i nostri padri, quello mio e quello del mio compagno di classe chโera poi il sottoprefetto. Ci presero a calci nel sedere, naturalmenteยป. L’uno magrissimo lโaltro cicciottello, lโuno con i pantaloni troppo corti da scoprire le caviglie, lโaltro con i pantaloni troppo stretti da non contenere la pancia. Fischiettando il motivo di Giovinezza, questa strana coppia di squadristi in erba attraversรฒ le strade della piccola cittร con passo svelto e finalizzato: la divisa nera e invulnerabile, un poโ Mussolini e un poโ Sandokan, sotto lo sguardo inevitabilmente incuriosito dei passanti. I ragazzi piรน grandi della sua scuola facevano sul serio, per lui era tutto allโincirca un passatempo infantile. Ricorderร Montanelli: ยซQuella sarabanda durรฒ per tutto il pomeriggio. Tra la gente correvano le voci piรน inverosimili: che a Roma cโera la guerra,che Mussolini era dal Re oppure che lโesercito avesse fermato a fucilate le camicie nere, e viceversa che lโesercito si fosse alleato alle camicie nere nella marcia sulla capitaleยป.
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Nello scompiglio del dopoguerra molti giovani e uomini maturi cedettero con ingenuo anacronismo che la medicina fosse una dittatura benevola, fondata su un rapporto diretto tra un capo e il popolo. Il capo gli si offrรฌ ben presto promettendo dโinterpretare la volontร del popolo, e parve loro di aver avuto quel che sognavano. E per molti anni gli italiani rimasero impantanati in quellโerrore di buona fede, trascinati loro malgrado dagli spiriti che avevano evocato. Ma Indro era troppo giovane anche solo per pensare queste cose. E il fascismo fu per lui, almeno allโinizio, un gioco nel quale per sapienza del destino gli era capitato di crescere. Il suo giovanile desiderio di mutamenti rapidi e decisivi, la sua impazienza in quella societร borghese che esaltava calma e moderazione, la sua freschezza, la sua sete di azione, la sua curiositร che non trovava alcun nutrimento nella scuola si riversรฒ con passione verso ciรฒ che accadeva fuori di essa.
Salvatore Merlo
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