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L’epopea di Serdica: una nuova capitale per l’Impero romano

Lo splendore della cittร  di Serdica, che oggi corrisponde a Sofia, capitale della Bulgaria, fece indugiare Costantino I sulla scelta della nuova capitale.

La massiccia mole di Vitoลกa domina la valle presso la quale in una sterminata sequenza di grigi palazzi e di grandi parchi si estende Sofia. La capitale della Bulgaria รจ assai diversa dalle altre capitali europea. Il tratto caratteristico di Sofia non รจ dato dall’impianto monumentale, presente ma in misura inferiore rispetto ad altre cittร , bensรฌ dal suo aspetto in bilico tra l’asiatico e l’europeo. Diversamente dalle altre capitali Sofia ama celare le sue bellezze al visitatore ed รจ disposta a concedersi a patto che costui si prenda la briga di esplorarla.

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La valle di Sofia รจ antichissima e risulta abitata fin dal VI millennio a.C. Quello che nel corso dei decenni si รจ presentato agli occhi degli archeologi รจ andato oltre ogni immaginazione. Negli ultimi anni, i lavori per la creazione delle linee metropolitane e per la costruzione di hanno fatto emergere in maniera fortuita i resti di Ulpia Serdica, l’antico cuore della capitale Bulgara.

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Rilievo rappresentante le porte di Serdica del II secolo d.C.

Sono state riportate alla luce delle strade, delle abitazioni, edifici termali, basiliche paleocristiane ricche di mosaici, un’arena la cui pianta รจ seconda solamente al Colosseo, nonchรฉ una necropoli e delle porzioni importanti delle mura e delle torri che proteggevano la cittร . Grazie a questi ritrovamenti risulta possibile immaginare il livello raggiunto da questa questa cittร  in grado di far indugiare persino un uomo risoluto come l’imperatore Costantino I sulla scelta della nuova capitale che avrebbe dovuto prendere il posto di Roma.

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Testa in bronzo di Apollo del II-III secolo ritrovata a Sofia. Museo archeologico nazionale.

Per Cassio Dione furono i Serdi, una bellicosa tribรน celtica, i fondatori di un villaggio che da loro prese il nome di Serdica, Ben presto, complice la posizione centrale nei Balcani, le โ€œquattro o cinque capanne di legnoโ€ si trasformarono in un โ€œoppidumโ€ (o fortezza) che prima cadde in mano ai Macedoni ed, infine fu conquistata dai romani il 29 a.C. per merito del generale Marco Licino Crasso, nipote dell’omonimo e piรน famoso triumviro. Divenuta tappa obbligatoria di quella via militaris che collegava Singindunum (Belgrado) con Bisanzio, la fortezza si trasformรฒ in una vera e propria cittร  e Traiano, intuitene le potenzialitร  militari e commerciali, la elevรฒ a municipio, ribattezzandola Ulpia Serdica.

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Testa in marmo del dio Mercurio del II secolo rinvenuta a Sofia. Museo archeologico nazionale.

Attorno al 170 d.C. una scorreria della una tribรน barbara dei Costoboci, mise a ferro e fuoco la cittร , la quale si riprese in breve tempo e fu fortificata Marco Aurelio. Risale a quel periodo la coniazione delle prime monete da parte della zecca cittadina. Tra la fine III ed il IV secolo il periodo la maggiore fioritura della cittร . Diocleziano, nell’ambito della sua riforma dello stato romano, trasformรฒ Serdica nella capitale della provincia della Dacia Mediterranea. La zecca della cittร  divenne di rango imperiale.

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Resti della porta est di Serdica. Scavi della metropolitana.

Nello stesso periodo il cristianesimo, una religione proveniente dalle estreme province orientali, si stava diffondendo a macchia d’olio nei territori dell’impero e Diocleziano, sobillato dal Co-imperatore Galerio, attuรฒ la piรน brutale delle persecuzioni religiose contro di loro. Successivamente Galerio, che si trovava a Serdica, ci ripensรฒ ed emanรฒ il primo editto di tolleranza religiosa che la storia ricordi. Era il 30 Aprile del 311 e con queste parole egli anticipรฒ di due anni l’editto di Costantino: ยซConsiderando la nostra benevolenza e la consuetudine per la quale siamo soliti accordare il perdono a tutti, abbiamo ritenuto di estendere la nostra clemenza affinchรฉ vi siano di nuovo dei cristiani e si ricostruiscano gli edifici nei quali erano soliti riunirsi, a condizione che essi non si abbandonino ad azioni contrarie allโ€™ordine costituito.ยป Galerio , come ci racconta Lattanzio, morรฌ qualche giorno dopo a causa di un’ulcera all’intestino degenerata in cancrena. L’ascesa della cittร  continuรฒ.

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Rotonda di Sveti Georgi risalente al IV secolo. Lo storico bizantino Giovanni Zonara attribuisce a Costantino la frase ยซSerdica รจ la mia Romaยป.
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La mole della Cinquecentesca moschea di Banya Bashi sovrasta le rovine della cittร  romana.
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Resti edificio del III secolo.
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Porzione della strada romana nei pressi del palazzo presidenziale.
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Resti del Decumano con costruzione del IV-V secolo.
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Resti di costruzione romana risalente al IV secolo, probabilmente una basilica. Sofia, quartiere di Lozenets.

Stefano Carta

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