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Un libro al giorno: La triste vita di Giacomo Leopardi
La triste e breve vita di Giacomo Leopardi dalla sua Recanati alla crudele Roma, dalla fanatica Firenze alla fredda Milano, cittร che lo rigettarono e lo ignorarono come fosse solo un topo di biblioteca, condizionati dallโarroganza senza identitร del primo Ottocento.
La figura di Giacomo Leopardi รจ una delle piรน importanti del panorama letterario italiano. Il suo pensiero รจ stato fonte dโispirazione per i filosofi tedeschi del dolore e per i simbolisti francesi. Col passare del tempo, perรฒ, parte della sua personalitร e del suo pensiero sono stati persi. Canonizzato ormai dalla linearitร della tradizione letteraria e scolastica italiana, la visione del poeta si riduce a quella di un ragazzo afflitto dalla sua condizione fisica e sociale; emerge, solitamente, lโimmagine di un pensatore in perenne stato di depressione per la sua malformazione fisica e per la mancanza di veri rapporti sociali e familiari. La veritร รจ tuttโaltra. Giacomo era un profondo osservatore di quei tempi: ne accusava le contraddizioni, ne evidenziava le ipocrisie, si burlava dei vizi e neย denunciava le atroci ingiustizie di quella antica (e forse troppo attuale) societร .
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Non aveva una visioneย passionale o sentimentale della vita, il suo punto di vista era estremamente razionale. Un uomo, o meglio, un ragazzo vero al quale non serviva velarsi dietro sciocchi costumi, maย che amava dire la sua in ogni circolo letterario. Giacomo, violentato dagli smanianti canoni educativi paterni, deriso dalle gelosie dei rivali intellettuali e tragicamente sconvolto ed illuso dalle sue amate, non fu un passivo accusatore delle sue esperienze negative. Questo e-book รจ una lettura sulle esperienze e le passioni di Giacomo Leopardi: vista non da una sterile visione letteraria, ma un focus sulle esperienze, gioie e dolori, che hanno ispirato il poeta recanatese a comporre le sue opere. Un punto di vista su un Leopardi che non subisce quel โpessimismo cosmicoโ, ma che lo vive e lo plasma. Un ritratto di Giacomo che quasi lo distacca dalla sacralitร della sua eternitร letteraria e lo mostra uomo fin troppo comune.
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La crudele Roma, la fanatica Firenze e la fredda Milano lo rigettarono e lo ignorarono come fosse solo un topo di biblioteca, condizionati dallโarroganza senza identitร del primo Ottocento; in vero, quel ragazzo adorava fare lunghe passeggiate, ingozzarsi di gelato e circondarsi del calore della gente. Cosรฌ, trovรฒ calore nella colorita Bologna, amรฒ la piccola Pisa e si sentรฌ a casa nella coloritaย Napoli. Giacomo amava uscire , girare tra i vicoli della cittร partenopea e stare in mezzo alla colorita, semplice e naturale gente napoletana. Proprio quella Napoli vittima di stereotipi e pregiudizi, come lo รจ tuttโoggi, fu lโunica a non averne per quel ragazzo marchigiano. Giacomo รจ stato vittima di quel vizio tutto italiano di deridere ogni pensiero fuori dai canoni di un determinato periodo storico, per poi conferirgli unโipocrita gloria postuma. Vizio mai scomparso e che trova il suo maggior critico proprio nella figura e nellโopera estemporanea delย Leopardi.
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