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Il dipinto perduto, l’affascinante pittrice lesbica e Gabriele d’Annunzio
La storia del ritratto di Romaine Brooks e del Vate, una vicenda intrecciata dalla passione dei due amanti.
Nel suo โesilio franceseโ, a Arcachon, cittadina della Guascogna affacciata sull’Oceano Atlantico, Gabriele d’Annunzio poteva contare su una delle sue amiche preferite: Romaine Brooks, che lui chiamava Cinerina, per i toni grigi della sua scala cromatica. Oggi si direbbe che la pittrice conosceva tutte le sfumature del grigio, viste anche le sue abitudini sessuali. Nota per l’esibito lesbismo, oltre che per la sua arte, capelli corti, fare mascolino, l’amore per lo spiritismo e una bizzarria che si estendeva oltre le preferenze sessuali la rendevano una preda ambita per Gabriele. Tanto piรน che la ricca americana era anche capace di prenderlo in giro: โNella tua ultima lettera tu mi scrivi di essere tristeโ, gli scrisse un giorno. โIo non riesco a capirlo, perchรฉ tu hai tutto quello che hai chiesto dalla vita, e posso prevedere fino al giorno della tua morte una lunga prospettiva di gambe da esplorare che gioia infinita! Perfino in paradiso, caro poeta, ti verrร riservato un enorme polipo con mille gambe di donna (e senza testa) che si rinnoveranno all’infinitoโ.
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Si erano conosciuti a Firenze nel 1909 e la loro amicizia piena di accenni erotici divenne tempestosa. D’Annunzio era un amante possessivo, โma Romaine teneva in gran conto la libertร e voleva d’Annunzio come anima gemella e musaโ, spiega Cassandra Langer, biografa di Romaine Brooks. Di certo, nei primi anni Dieci, il loro idillio fu interrotto dall’amante ufficiale del Vate, Natalie de Gobulev, che per gelosia lo minacciรฒ con una pistola. Le fattezze efebiche della pittrice ebbero un ruolo nella nuova opera drammatica del Vate, ispirata alla figura di san Sebastiano, che lo seduceva dai tempi delle sue prime fantasie a metร tra eros e peccato, sacro e profano. Nel 1911 fece recitare a Ida Rubinstein spogliarellista, ebrea e amante della Broock il suo Le martyre de Saint Sรฉbastien, attirandosi l’ira del Vaticano, che mise tutte le sue opere nell’Indice dei libri proibiti.
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Romaine Brooks, il vero nome Beatrice Romaine Goddard, nacque a Roma nel 1874 da ricchissimi genitori americani, ereditรฒ tutto a 25 anni e morรฌ nel 1970 a Nizza, quasi centenaria. Si era sposata con il pianista John Ellingham Brooks, dal quale si separรฒ presto, con un accordo amichevole per cui gli avrebbe passato un assegno mensile, mantenendone il nome. Ebbe una relazione anche con lord Alfred Douglas, ultimo amante di Oscar Wilde, ma la passione della sua vita fu Natalie Clifford Barney, la scrittrice americana che creรฒ il piรน importante salotto letterario parigino dalla Belle รpoque alla Seconda Guerra Mondiale. Visse per lo piรน fra Capri e Parigi, conobbe Picasso e Matisse, ignorando perรฒ avanguardie come cubismo e fauvismo per ritrarre soprattutto donne androgine in abiti maschili. Romaine fece diversi ritratti a Gabriele, il piรน celebre lo immortala a Venezia, durante gli anni di guerra, nei panni di poeta soldato, pallido e smagrito.
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Alla fine del 1916 d’Annunzio prese un congedo di quattro mesi, e all’inizio del 1917 andรฒ in automobile a Genova, dove era atteso da lei, che gli prometteva nuovi ritratti e altre curatele che possiamo solo supporre. Gabriele vi rimase meno di quanto pensava, perchรฉ la sera del 27 gennaio seppe che la madre era morta, ma continueranno a vedersi fino alla morte di lui, nel 1938. Se il ritratto di guerra รจ da sempre al Vittoriale, solo ora si รจ scoperto che nella Casa Museo c’รจ un altro quadro di Romaine. ร una copia dell’opera del Perugino Ritratto di fanciullo, esposta agli Uffizi, dipinta dalla Brooks quand’era studentessa dell’Accademia d’arte di Roma. Nel 2014, poco prima di pubblicare โRomaine Brooks: a lifeโ, la biografa Cassandra Langer รจ entrata in possesso di un’intervista orale inedita custodita presso gli Archives of American Art dell’Istituto Smithsonian di Washington. Romaine parla dell’opera e ricorda di averla donata a d’Annunzio, ma non ce n’era traccia nel copioso carteggio scritto prevalentemente in francese e archiviato al Vittoriale.
Se non che, nel 2016 รจ nata negli Usa Legion Group Art, una fondazione creata da Suzanne Stroh per recuperare, censire e far conoscere le opere della Brooks. Qualche anno fa la Legion Group chiese a Giovanni Rapazzini, studioso di Letteratura moderna all’Universitร Ca’ Foscari di Venezia, di passare di nuovo al setaccio tutta la corrispondenza tra Brooks e d’Annunzio, in cerca di indizi. Dopo due settimane Rapazzini era certo di avere individuato il dipinto di Romaine, che si trova nella Stanza della Musica, al Vittoriale. Perรฒ c’era un problema: la pittrice in una lettera parla del ritratto di una ragazza, mentre il nostro รจ il ritratto di un uomo. Il soggetto era stato suggerito a Romaine da un suo insegnante, che le disse: โCopia il ritratto di quella giovane ragazza agli Uffizi che ti assomigliaโ. Cosรฌ, Rapazzini iniziรฒ a controllare tutte le immagini dei capolavori esposti a Firenze, imbattendosi alla fine nel volto del Giovane Fanciullo, davvero molto somigliante a Romaine. Il dono di un proprio ritratto in forma maschile era evidentemente un gioco fra i due complessi amanti, Gabriele e Romaine.
Giordano Bruno Guerri
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