Manca un giorno all’entrata in guerra dell’Italia di Mussolini nel Secondo conflitto mondiale
By L'Universale / Giugno 8, 2021 / Nessun commento / «Il Caffè»
Ottantuno anni fa, il 9 giugno 1940, l’Italia fascista si preparava ad entrare in guerra a fianco della Germania nazista contro Francia e Inghilterra. Il racconto di quella giornata dal diario del ministro degli Esteri Galeazzo Ciano.
9 giugno 1940. Una rapida avanzata tedesca sembra segnare ormai le sorti irrevocabili della battaglia. A giudizio di Badoglio sarà ancora lunga e dura, specialmente a causa del terreno. Il Duce stamani era risentito coi tedeschi per una intercettazione telefonica dalla quale risultava la pretesa di Ribbentrop di avere il testo del discorso di Mussolini. “È sempre il solito presuntuoso cafone” ha detto. “Io non sono il suo servitore e non lo diventerò mai”. Poncet viene a prendere congedo. È triste e depresso. Ammette ormai la sconfitta del suo Paese. Personalmente propenderebbe per una pace separata, ma non sa quali siano le intenzioni del suo Governo. Forse per la Francia sarebbe il minore dei mali: la continuazione della guerra rappresenterebbe una paurosa distruzione di civiltà, di ricchezze, di vite. Poncet ha pianto. Ma ha ripetuto che la Francia vuole almeno salvare l’onore militare in una lotta senza speranza: tre contro uno, cinque contro uno. Ci siamo salutati con una commozione che nessuno dei due è riuscito a nascondere. Poncet è un uomo come noi: è un latino. Mackensen reca al Duce un messaggio aereo di Hitler. È l’augurio per la prossima entrata in guerra. Accetta l’offerta dei bersaglieri, ed offre, in cambio, alcuni reggimenti di alpini. Descrive con sobrio ottimismo le fasi della battaglia di Francia.
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