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L’Almanacco de «il Caffè»: 1979, nasce RAITRE
«Mi chiamo Fabiana e sono qui per presentare le trasmissioni della Terza rete».
Con queste parole alle 18.30 l’annunciatrice Fabiana Udenio tiene a battesimo “Rete tre”.
Il debutto vero e proprio avvenne alle ore 19:00 con il TG3, diretto da Biagio Agnes (condirettore Sandro Curzi), che dedicò la prima parte alle notizie nazionali ed internazionali per poi passare la linea alle diverse sedi Rai regionali per dare spazio all’informazione locale. Alle 19.30 andò in onda «Tuttinscena», rubrica di cinema, spettacolo e musica. A seguire il primo appuntamento cinematografico del fine settimana con il film «La presa del potere di Luigi XIV» con la regia di Roberto Rossellini. Questo il palinsesto d’esordio dell’ultima nata in casa Rai, 18 anni dopo dalla nascita del secondo canale e caratterizzata fin dall’inizio dalla programmazione su base regionale. Dal 1983 il logo originario lascia il posto al tetraedro verde (che rimarrà il colore identitario della rete nel tempo), seguito dal nuovo nome Raitre. Con la direzione affidata ad Angelo Guglielmi, nel 1983 inizia la stagione d’oro, con programmi che segneranno la storia della rete: «Chi l’ha visto?» condotto da Donatella Raffai, che si occupa di persone scomparse; «Blob», una striscia satirica rivoluzionaria ideata dai critici cinematografici Enrico Ghezzi e Marco Giusti; «Un giorno in pretura» che per la prima volta porta le telecamere di una trasmissione tv dentro un’aula di tribunale. Alla fine degli anni ’80 si affacceranno sulla scena volti storici della terza rete, come il giornalista Michele Santoro, che con «Samarcanda» e la conduttrice Serena Dandini, che nei suoi programmi lancerà comici di successo quali Corrado e Sabina Guzzanti, Angela Finocchiaro e Cinzia Leone. Poi arriveranno trasmissioni cult, come «Quelli che… il calcio», «Mi manda Lubrano», «Report» (1997), «Ballarò».
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