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L’Almanacco de «il Caffè» – 1989: va in onda il primo episodio di «The Simpsons».
Si capisce subito che gli episodi della vita di questa famiglia, creata dalla penna di Matt Groening e James L. Brooks, non sono diretti solo a un pubblico di giovanissimi.
Homer, impiegato nella centrale nucleare di Springfield come ispettore alla sicurezza, è rimasto senza tredicesima e non sa come far fronte alle spese dei regali di Natale per i figli Bart, Lisa e Maggie. Non può nemmeno contare sui risparmi, perché sua moglie Marge li ha spesi per cancellare il tatuaggio che Bart si è fatto fare sul braccio. Tenta l’ultima chance puntando alle corse dei cani su “Piccolo aiutante di Babbo Natale” che arriva ultimo. Questa la trama di «Un Natale da cani», il primo episodio della serie animata «The Simpsons» su FoxTv.
Fin dall’esordio si capisce bene che le avventure di questa sgangherata famiglia, creata dalla penna di Matt Groening e James L. Brooks, non sono dirette solo a un pubblico di giovanissimi.
Il piccolo mondo di Springfield (luogo immaginario, ispirato all’omonima cittadina dell’Oregon dove Groening ha trascorso la sua infanzia), tipico della provincia americana, è un concentrato della società “a stelle e strisce” che viene parodiata nelle abitudini e nelle forme culturali e sociali che le sono proprie. Il linguaggio utilizzato dai personaggi si fa beffe del politicamente corretto, mettendo alla berlina tabù e luoghi comuni che accomunano il popolo yankee e non solo.
Il carattere irriverente del cartone emergerà anche dalle caricature di illustri personaggi che compariranno nei vari episodi, legati al mondo della politica, della cultura e dello spettacolo, quali l’ex presidente George Bush senior e la rock band U2.
Per il loro contenuto sferzante, finiranno spesso nelle maglie della censura sia negli Stati Uniti che in altri paesi. In Cina e Russia saranno addirittura banditi.
La sigla d’apertura ha la caratteristica che, sulla colonna sonora di Danny Elfman, le immagini scorrono dalle nuvole alla città, terminando nella scuola elementare dove Bart, per punizione, scrive sulla lavagna ogni volta una frase diversa.
Negli anni hanno conquistato oltre 23 Emmy Awards e nel 2000 una stella nella Hollywood Walk of Fame (onore a pochi altri personaggi immaginari).
L’esclamazione ricorrente di Homer «D’oh!» avrà l’onore di essere introdotta nell’Oxford English Dictionary.
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