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L’Almanacco de «il Caffè» – 1954: nasce la RAI – Radiotelevisione Italiana
Il costo dell’apparecchio televisivo era circa cinque volte superiore al salario medio di un operaio.
Sono le 11 di mattina quando quel voluminoso aggeggio dalla forma squadrata – molto più simile a un forno elettrico – iniziò a trasmettere immagini in bianco e nero. «La RAI Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive» questo fu lo storico annuncio affidato a Fulvia Colombo, la decana di tutte le “signorine buonasera“, che dagli studi televisivi della sede di Milano dava l’inizio ufficiale del regolare servizio di trasmissioni televisive in Italia. L’evento è seguito da 15mila apparecchi in tutto il territorio nazionale, distribuiti tra abitazioni e bar dove sono raccolti migliaia di italiani. La sigla iniziale scelta per battezzare il nuovo elettrodomestico (il cui costo è cinque volte superiore al salario medio di un operaio) è il finale del «Guglielmo Tell» di Gioacchino Rossini. Quando la musica del tipico “crescendo rossiniano” sfuma, arriva la voce del primo volto femminile della storia della TV italiana, che elenca i programmi della giornata. Si tratta di un palinsesto decisamente scarso che apre con la telecronaca dell’inaugurazione delle sedi RAI di Milano, Roma e Torino, cui segue la rubrica “Arrivi e partenze” condotta dal giovanissimo italoamericano Mike Bongiorno. Pomeriggio all’insegna dello sport, con trotto e calcio, e del cinema con il film di Mario Soldati «Le miserie del signor Travet» con Gino Cervi e Alberto Sordi. Alle 20,45 va in onda il primo telegiornale regolare, dopo quello sperimentale trasmesso il 10 settembre del 1952. Si chiude con il teatro: viene trasmessa in diretta «L’osteria della posta» di Carlo Goldoni, portata in scena da Isa Barzizza e Leonardo Cortese. Il sipario cala alle 23 e sullo schermo domina il primo monoscopio RAI. Tre mesi dopo, la vecchia denominazione Radio Audizioni Italiane S.p.A. (subentrata nel 1944 all’EIAR di stile fascista) lascia il posto alla nuova Radio Televisione Italiana. Nel dicembre 1958 raggiunge il milionesimo abbonato, traguardo festeggiato dalla RAI con una trasmissione speciale.
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