Il tuo carrello è attualmente vuoto!
L’Almanacco de «il Caffè» – 1797: Viene adottato il tricolore.
A idearlo furono due studenti dell’Università di Bologna e martiri patrioti: Luigi Zamboni e Giovanni Battista de Rolandis mettendo assieme il bianco e il rosso, con il verde che simboleggiava la speranza di unificare il paese.
«Compagnoni fa mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, VERDE, BIANCO E ROSSO e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Viene decretato».
Questo è uno stralcio del verbale approvato in una storica assemblea a Reggio Emilia, nel quale venne riconosciuto il Tricolore come bandiera ufficiale della Repubblica Cispadana nata dall’unione delle province di Modena e Reggio Emilia con le ex legazioni pontificie di Ferrara e Bologna. L’atto di costituzione fu ratificato da un’assemblea di 110 delegati, presieduta dal ferrarese Carlo Facci, che venne convocata nella sala dell’archivio ducale di Reggio Emilia (successivamente ribattezzata Sala del Tricolore).
***
A idearla nel 1794 furono due studenti dell’Università di Bologna e martiri patrioti: il bolognese Luigi Zamboni e l’astigiano Giovanni Battista de Rolandis (originario di Castell’Alfero). Il loro disegno mise assieme il bianco e il rosso, presenti nel vessillo di molte città del nord con il verde che simboleggiava la speranza di unificare il paese.
In poco tempo divenne un segno di riconoscimento per i popoli liberati dal vecchio potere monarchico. Un clima che accompagnò la formazione della Repubblica Cispadana,
In questa fase si presentava divisa in tre fasce orizzontali con i colori rosso – bianco – verde e con al centro il “Turcasso” o Faretra con quattro frecce, a simboleggiare l’unione delle quattro popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia.
Quasi un anno mezzo dopo si passò alla disposizione a fasce verticali, partendo dall’asta con il colore verde. Il Tricolore tornò in auge con i moti del ’48 fino a diventare l’insegna ufficiale del Regno di Sardegna e conseguentemente del Regno d’Italia. La sistemazione definitiva maturò con la Costituzione, dove, all’art. 12 comma 6, si stabilì ordine e tonalità dei colori. Per tutelarla, inoltre, venne introdotto nel codice penale il reato di vilipendio o danneggiamento della bandiera (art. 292).
Acquista l’ultimo numero de «Il Caffè».
Acquista la rivista in formato cartaceo cliccando qui.
Per ricevere gratuitamente il pdf della rivista abbonati al nostro canale Twitch. E, se sei abbonato ad Amazon Prime, l’abbonamento al nostro canale è gratuito