Membro dell’Académie française dal 1671, autore della celebre raccolta di undici fiabe «I racconti di Mamma Oca» («Contes de ma mère l’Oye», 1697) fra cui «Cappuccetto Rosso», «Barbablù», «La bella addormentata», «Pollicino», «Cenerentola» e «Il gatto con gli stivali».

Charles Perrault nacque a Parigi da una famiglia altoborghese, molto vicina alla Corte di Francia. Al fratello Claude Perrault, medico e architetto, si deve la facciata del Louvre. Quando venne fondata l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, nel 1663, Perrault venne nominato segretario a vita. Prese parte alla “Diatriba fra antichi e moderni” (Querelle des Anciens et des Modernes), in cui si affrontavano sostenitori della letteratura antica e quelli della letteratura dell’epoca di Luigi XIV. Per sostenere la causa dei “Moderni” scrisse «Le Siècle de Louis le Grand» (“Il secolo di Luigi il grande”, 1687) e «Parallèle des Anciens et des Modernes» (“Confronto fra antichi e moderni”, 1688-1692). All’età di 55 anni pubblicò il volume “Racconti e storie del passato con una morale”, col sottotitolo: «I racconti di Mamma Oca» che ebbe un inaspettato e strepitoso successo, rendendo il nome di Perrault famoso anche al di fuori dei circoli letterari e artistici e dando di fatto inizio a un nuovo genere letterario, quello della fiaba. Molti racconti di Perrault erano trascrizioni di storie tradizionali della cultura popolare che lo scrittore francese arricchiva con proprie intuizioni creative. Nelle sue fiabe ripropone luoghi della Francia della sua epoca, come lo Chateau Ussé ne «La bella addormentata» e «Il gatto con gli stivali», o riferimenti alla moda francese del XVII secolo.

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