L’Universale editore


Il processo di Verona e l’esecuzione di Galeazzo Ciano

Settantotto anni fa, l’11 gennaio 1944, Galeazzo Ciano, marito di Edda, la figlia prediletta di Mussolini, venne fucilato dai nazifascisti a Verona per aver votato contro il duce nella seduta del Gran consiglio del fascismo del 25 luglio del ’43.ย 

Il 24 aprile del 1930 Roma si fermava, per assistere al matrimonio tra Edda Mussolini e Galeazzo Ciano. La primogenita del duce sposava il figlio del conte di Cortellazzo e di Buccari, Costanzo. โ€œSi sarebbe detto che tutti i giardini di Roma si fossero spogliati per mandare le loro rose, le loro azalee, i loro gigli, i loro lillร , alla figlia del duceโ€, scriveva il giorno dopo il Corriere della Sera. Galeazzo aveva lโ€™aspetto fiero delle grandi occasioni, il passo deciso e indossava un elegante tight nero. Edda era avvolta da un lungo abito bianco con uno strascico di tre metri, che metteva in risalto i suoi due grandi occhi spiritati, quasi rotondi, il naso aquilino e la ferma mascella volitiva del padre. La giovane coppia, lui 26 anni e lei 19, partirร  in viaggio di nozze a Capri e la prima notte passata insieme vedrร  nascere i primi problemi. Edda era stata cresciuta dal padre come se fosse un maschio; non doveva mai piangere, non doveva mai avere paura; un giorno, a Milano, la obbligรฒ a riattraversare la cittร  su una carrozza, soltanto perchรฉ il cavallo si era imbizzarrito e la piccola Edda, da quel momento, ne fu talmente spaventata da non volerci piรน salire. Edda, in casa Ciano, era la prima a portare i pantaloni e a farsi tagliare i capelli come un uomo; inoltre soffriva di frigiditร . La prima notte di nozze la trascorse nascosta, chiusa nel lussuoso bagno dellโ€™albergo. Quando Galeazzo tentรฒ di parlarle, bussando alla porta chiusa a chiave, lei lo minacciรฒ: โ€œNon apro! Non fare niente, altrimenti vado sui faraglioni e mi butto di sottoโ€.

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Nonostante tutto ebbero tre figli, Ciccino, Dindina e Mowgli, e da quel momento la carriera di Galeazzo decollรฒ, fino a portarlo al fianco del suocero, fino a farlo diventare il delfino del duce. Non partecipรฒ alla marcia su Roma, ma il partito gli riconobbe ugualmente i titoli di โ€œsciarpa littoriaโ€. Dopo la luna di miele con Edda venne nominato Console generale a Shanghai. Dopo tre anni passati in Cina, Ciano venne nominato da Mussolini capo dellโ€™ufficio stampa della presidenza. Giorno dopo giorno, il โ€œducellinoโ€, come lo chiamavano i gerarchi, assumeva sempre piรน potere: nel โ€™35 divenne ministro del Minculpop, il ministero della cultura popolare e lโ€™anno successivo, a trentatrรฉ anni, venne nominato ministro degli Esteri. Il โ€™36 fu per Mussolini lโ€™anno del consenso: il maresciallo Badoglio aveva โ€œdato allโ€™Italia il suo Imperoโ€, la crisi economica causata dal crollo di Wall Street sembrava attenuarsi e sui giornali si parlava della crisi delle democrazie e del tramonto dellโ€™Inghilterra. Intanto arrivava nefasto lโ€™anno 1939. Hitler preparava la guerra, ma Ciano scriveva nel suo diario che โ€œi magazzini militari sono sprovvisti; le artiglierie sono vecchie e le armi anticarro mancano del tuttoโ€. Il primo settembre, mentre i carri armati tedeschi invadevano la Polonia, Mussolini prendeva la decisione del non intervento. Il duce giocava dโ€™azzardo e sperando che Francia e Inghilterra imbottigliassero i tedeschi portava unโ€™impreparata Italia in guerra. Tre anni dopo, nel โ€™43, il 10 luglio gli alleati sbarcarono in Sicilia, il 19 veniva bombardata Roma e il 24 luglio veniva convocato il Gran Consiglio del fascismo. In quella seduta venne votata la sfiducia a Mussolini, che era stato arrestato, col voto utile di Ciano.

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Il duce venne liberato dai tedeschi e dopo aver costituito la Repubblica di Salรฒ le invocazioni di vendetta contro i traditori del Gran Consiglio, e in particolar modo contro Ciano, animavano la sete di sangue dei repubblichini piรน fanatici. Ciano tentรฒ di rifugiarsi in Spagna, ma venne intercettato dalle SS e portato in Italia, dove venne imprigionato nel carcere degli Scalzi a Verona. Venne condannato a morte per alto tradimento e fucilato allโ€™alba dellโ€™11 gennaio 1944. Edda tentรฒ disperatamente fino allโ€™ultimo di salvargli la vita, cercando di barattare la vita dellโ€™ex ministro degli Esteri coi suoi diari, i quali riportavano i tanti tradimenti tedeschi nei confronti degli italiani. Ma tutto fu inutile. Al giudice Vecchini che gli chiedeva se era il caso di condannare a morte Ciano, nonostante fosse suo genero, Mussolini rispose con voce ferma: โ€œFaโ€™ il tuo dovereโ€. Il duce non fece nulla per salvargli la vita e dopo lโ€™esecuzione, il segretario Dolfin, che aveva assistito al processo di Verona, gli comunicรฒ telefonicamente il decesso di Ciano: โ€œPer me Ciano รจ morto da tempoโ€, sospirรฒ Mussolini che ormai, in quella Repubblica di Salรฒ, era soltanto unโ€™ombra ai piedi di Hitler.

Stefano Poma

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