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Il 19 gennaio del 1940 nasceva Paolo Borsellino
Al suo funerale, cui partecipoฬ una folla di circa 10.000 persone, il giudice Caponnetto, ebbe a dire: โCaro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovraฬ diventare e diventeraฬ la lotta di ciascuno di noiโ
Paolo Borsellino nasce a Palermo il 19 gennaio 1940 dove la famiglia possiede una farmacia. Laureatosi con lode in giurisprudenza presso lโUniversitaฬ del capoluogo siciliano nel 1962, partecipa nel 1963 al concorso di accesso alla magistratura, divenendo allora, il piuฬ giovane magistrato italiano.ย Dal 1975, Borsellino lavora presso lโUfficio istruzione del Tribunale di Palermo occupandosi dei clan mafiosi della cittaฬ e proseguendo cosiฬ lโapprofondimento delle indagini di Boris Giuliano. In questo ufficio, instaura un saldo rapporto umano e professionale con il giudice Rocco Chinnici con il quale stava sperimentando lโefficacia di una specializzazione degli inquirenti nella lotta alla criminalitaฬ organizzata.
Dopo lโomicidio di Chinnici nel 1983, a capo dellโUfficio eฬ nominato Antonino Caponnetto; egli, comprendendo le potenzialitaฬ del coordinamento delle indagini e dello scambio di informazioni tra magistrati addetti, instaura pertanto il c.d. โpool antimafiaโ di cui fanno parte โ oltre a Caponnetto e Borsellino โ anche Giovanni Falcone, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Grazie a questa iniziativa e al generale miglioramento delle capacitaฬ investigative anche sotto il profilo degli accertamenti bancari e patrimoniali, il pool ordina numerose misure di custodia (tra cui quella nei confronti di Vito Ciancimino) iniziando a ricevere le prime dichiarazioni di collaboratori di giustizia come Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno, successivamente essenziali per lโistruzione del c.d. maxi processo. Nel 1985, per ragioni di sicurezza, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono ospitati nella foresteria del carcere dellโAsinara per la redazione degli atti necessari alla preparazione del processo citato che si concluderaฬ a Palermo nel 1987 con 342 condanne, infliggendo un durissimo colpo a โCosa nostraโ.
Nel dicembre 1986, Paolo Borsellino eฬ nominato Procuratore della Repubblica di Marsala. Nel 1992, dopo il congedo di Caponnetto dallโUfficio istruzione per motivi di salute e il trasferimento di Falcone a Roma quale Direttore degli Affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia, ritorna al Tribunale di Palermo come Procuratore aggiunto per coordinare lโattivitaฬ distrettuale antimafia. La strage di Capaci del 23 maggio dove perse la vita lโamico e collega Giovanni Falcone provocoฬ in lui una profonda sofferenza. Il pomeriggio del 19 luglio 1992, Paolo Borsellino era diretto verso la casa della madre dopo aver pranzato con la famiglia a Villagrazia di Carini. Unโauto carica di tritolo parcheggiata in via DโAmelio veniva fatta esplodere cagionando la morte del magistrato e dei cinque agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Giunto sul luogo della strage, lโex-capo dellโUfficio di Falcone e Borsellino, il giudice Antonino Caponnetto disse, sopraffatto dallo sconforto: โeฬ tutto finito, non cโeฬ piuฬ niente da fareโ. Ma, al funerale, cui partecipoฬ una folla di circa 10.000 persone, il giudice Caponnetto, evidentemente animato da rinnovata determinazione, ebbe a dire: โCaro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovraฬ diventare e diventeraฬ la lotta di ciascuno di noiโ.
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