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L’almanacco de «Il Caffè»: 1868, compare il primo semaforo della storia
Era un palo con un’asta che dava il via libera azionata manualmente.
Il “semaphore”, inventato dall’ingegnere inglese John Peake Knight, è considerato la prima forma rudimentale del famoso dispositivo luminoso che oggigiorno siamo abituati a vedere negli incroci per regolare il traffico urbano. Fu installato per la prima volta a Londra all’incrocio tra Great George Street e Bridge Street, a ridosso della piazza del Parlamento (su cui affaccia lo storico palazzo di Westminster). Il congegno risultò di non facile utilizzo e si rese necessario l’impiego di un agente per il suo corretto funzionamento. Il semaphore consisteva in un palo, cui era collegata un’asta: quando quest’ultima assumeva una posizione perpendicolare al palo, indicava il segnale di “STOP” e nella posizione parallela il “GO” cioè il via libera. Con il buio venivano applicate alle due estremità dell’asta due lampade a gas di colore verde e rosso. La modalità notturna si dimostrò subito pericolosa per l’addetto al funzionamento, causando dopo solo tre settimane il ferimento grave di un agente e spingendo le autorità a rimuovere il congegno. Per il primo semaforo elettrico della storia, passò più di mezzo secolo: il 5 agosto 1914, dall’altra parte dell’Atlantico, debuttò sulle strade di Cleveland (Ohio) una colonnina con quattro coppie di luci colorate, messa a punto da James Hoge. Era azionata a distanza,
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mentre il primo semaforo completamente automatico entrò in funzione a Detroit, sei anni dopo.