L’Universale editore


Il suicidio del monaco buddhista di Saigon

Cinquantasette anni fa, l’11 giugno 1963, per protesta contro le nuove e discriminanti riforme del governo vietnamita, ilย monacoย Thich Quang Duc si diede fuoco pubblicamente; la gente attorno piangeva, pregava o si prosternava, mentre nell’aria si diffondeva l’odore nauseabondo della carne bruciata. Il giornalista Malcolm Browne, l’unico che immortalรฒ il tragico evento, vinse il premio Pullitzer nel 1964.

Dopo lโ€™armistizio del 20 luglio 1954, che poneva fine al conflitto tra la Francia e il Viet Minh, la Lega per lโ€™indipendenza del Vietnam che si basava su ideologie nazionaliste e comuniste, gli americani appoggiarono il governo sud-vietnamita del dittatore Ngo Dinh Diem, soprannominato dal vicepresidente degli Stati Uniti, Lyndon Johnson, โ€œil Churchill dellโ€™Asia sud-orientaleโ€. La politica di Diem suscitรฒ rapidamente un vivo malcontento in tutto il Paese. Convintamente cattolico e antimarxista, tendeva a considerare come comunisti tutti i suoi avversari politici, tra i quali vi erano anche i liberali, spietatamente imprigionati nelle terribili carceri vietnamite. Avverso ai buddhisti, seppure questi costituissero la maggioranza della popolazione, diede ordine di perseguitarli.

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Il suo governo era formato da membri di fiducia, spesso componenti della sua famiglia, i quali agivano per un tornaconto economico personale. Il malcontento fece nascere una prima resistenza comunista, che prese rapidamente la forma della sovversione nel โ€™57. La sovversione si ampliรฒ due anni piรน tardi e in loro aiuto arrivarono armi e soldati ben addestrati dal Vietnam del Nord, uomini in difesa delle idee comuniste che gli americani cominciarono a chiamare Viet Cong. Il presidente Kennedy, convinto che la Cina incoraggiasse il Vietnam del Nord nel creare una minaccia nel Sud-Est asiatico, accrebbe lโ€™intervento militare americano. Nellโ€™autunno del โ€™61 aumentรฒ gli effettivi, i quali arrivarono a ottantacinquemila uomini. Nel Paese lโ€™oppressione verso gli oppositori di Diem, sia comunisti che buddhisti, assunse forme sempre maggiori. La popolazione buddhista vietnamita era stimata intorno allโ€™80 percento e il governo introdusse una serie di politiche volte a favorire quella minoranza di fede cristiana. Nel โ€™59 il Vietnam del Sud venne dichiarato dallo stesso Diem โ€œsotto la protezione della santa cristiana Mariaโ€; introdusse lโ€™abolizione del divorzio, il divieto dellโ€™uso di contraccettivi, lโ€™educazione di origine unicamente cattolica e fu riorganizzata lโ€™amministrazione, da quel momento gestita da funzionari cristiani. I preti cattolici costituirono delle bande armate, con le quali assaltavano e razziavano villaggi e monasteri buddhisti; successivamente, la loro bandiera venne vietata in tutto il Paese.

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Nel maggio del โ€™63 i buddhisti vietnamiti sfidarono il governo, manifestando per le strade delle maggiori cittร  e chiedendo lโ€™uguaglianza religiosa. A Hue, seconda cittร  del Vietnam, la polizia sparรฒ sulla folla uccidendo nove manifestanti. Dopo vari giorni di scontri la situazione precipitava e il 10 giugno i rappresentanti della comunitร  di Saigon avvisarono la stampa americana che il giorno dopo sarebbe accaduto qualcosa davanti alla sede dellโ€™ambasciata cambogiana. Uno dei pochi giornalisti che presero seriamente la notizia, Malcolm Browne dellโ€™Associated Press, si recรฒ sul posto. Vide trecentocinquanta monaci marciare dietro unโ€™auto azzurra. Allโ€™improvviso il corteo si fermรฒ e dal cofano dellโ€™auto fu estratto un cuscino. Il monaco Thich Quang Duc vi si sedette e rimase immobile, impegnato nellโ€™opera di meditazione. Un altro monaco prese una tanica di benzina e la versรฒ sul compagno, ancora intento a recitare il mantra del Buddha Amitabha. Thich Quang Duc prese un fiammifero e lo accese. Le fiamme cominciarono ad avvolgere il suo corpo, mentre intorno al monaco la gente tra urla, lacrime e disperazione, gridava โ€œun monaco si dร  fuoco, un monaco diventa martireโ€. Malcolm Browne fu lโ€™unico a fotografare la sua immolazione. Il presidente Kennedy, dopo aver visto la foto, affermรฒ a chi gliela mostrava: โ€œNessuna fotografia nella storia del giornalismo ha mai generato le stesse emozioni di questa, nel mondoโ€.

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Browne, per aver immortalato quel tragico evento, vinse il premio Pullitzer nel โ€™64. Il giornalista David Halberstam, che era presente, ricordรฒ cosรฌ quei terribili attimi: โ€œThich Quang Duc rimaneva immobile e in silenzio, mentre la gente accorsa piangeva, pregava o si prosternava, cosa che fece anche un poliziotto, mentre un monaco all’altoparlante ripeteva: ยซUn monaco si dร  fuoco, un monaco diventa martireยป. Le fiamme venivano da un essere umano, il suo corpo si รจ lentamente atrofizzato e dissolto, la testa annerita e carbonizzata. Nell’aria era l’odore di carne bruciata, gli esseri umani bruciano in maniera sorprendentemente veloce. Dietro di me sentivo i singhiozzi dei vietnamiti che si stavano riunendo. Ero troppo sconvolto per piangere, troppo confuso per prendere appunti o fare domande, troppo sconcertato anche per pensare. Mentre bruciava non ha mai mosso un muscolo, non ha emesso un suono, la sua compostezza esteriore era in netto contrasto con le persone piangenti intorno a lui”.

Federica Bellagamba

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