L’Universale editore


La vittoria del Kaiser: l’Europa ai piedi del Secondo Reich

18,99 

Questa storia è frutto di fantasia dell’Autore. Il riferimento a soggetti realmente esistiti come persone, movimenti e partiti politici, istituzioni statali o locali, religiose, culturali, società commerciali o industriali, opere tecniche o d’intelletto va letto nella chiave della finzione e della licenza narrativa. Non vuole rappresentare un’indagine inedita, revisionistica o scandalistica sugli stessi, né tantomeno…

Descrizione

Questa storia è frutto di fantasia dell’Autore. Il riferimento a soggetti realmente esistiti come persone, movimenti e partiti politici, istituzioni statali o locali, religiose, culturali, società commerciali o industriali, opere tecniche o d’intelletto va letto nella chiave della finzione e della licenza narrativa. Non vuole rappresentare un’indagine inedita, revisionistica o scandalistica sugli stessi, né tantomeno un giudizio sui medesimi o sul loro operato. La scelta di utilizzare nomi veri (quindi noti ai più) è dipesa dall’unica volontà di proporre in modo accessibile e intuitivo per chi legge gli eventi da capovolgere, che si susseguirono in quegli agitati anni di guerra. Scrivere che «Gandhi era un guerrafondaio» – nella propria evidente e annunciata deformazione – non solo rende meglio nella sua assurdità di «Mario Rossi era un guerrafondaio», ma facilita pure l’alternativo sviluppo narrativo, dovendo esso ricollegarsi almeno nelle linee generali alla Storia reale precedente ai fatti qui esposti. Nella logica “alla rovescia” prescelta dall’Autore molto spesso, quindi, i carnefici e le vittime, gli invasori e gli invasi, i vincitori e i vinti sono invertiti rispetto a quel che è avvenuto nella realtà. In ciò non si è voluto dare un significato diverso da quello di raccontare qualcosa di goliardico e farsesco, sperando che nessuno per questo possa trovare offesa o fastidio. Nelle intenzioni dell’Autore la violenza va comunque biasimata e condannata, da qualsiasi parte essa abbia origine o sviluppo. Eventuali riferimenti in questa storia ad atti contrari ai valori umanitari (di pace, di salvaguardia della vita e delle proprietà altrui collettive o individuali, di pari condizioni tra sessi, etnie, religioni e popoli) hanno come unico scopo quello di sviluppare una narrazione immaginaria, per questo non auspicabile in nessun luogo e in nessun tempo.