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L’America da Abramo Lincoln a Joe Biden: Centosessant’anni di battaglie per i diritti civili

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Sono sempre esistite due Americhe, una liberal e l’altra conservatrice: la prima progressista, internazionalista, multietnica e multiculturale; la seconda populista, isolazionista, autoritaria e xenofoba. Mai come oggi queste due Americhe sono pericolosamente in conflitto e causano tensioni sociali e proteste che trovano riscontri analoghi solo durante gli anni sessanta del ventesimo secolo, quando il movimento…

Descrizione

Sono sempre esistite due Americhe, una liberal e l’altra conservatrice: la prima progressista, internazionalista, multietnica e multiculturale; la seconda populista, isolazionista, autoritaria e xenofoba. Mai come oggi queste due Americhe sono pericolosamente in conflitto e causano tensioni sociali e proteste che trovano riscontri analoghi solo durante gli anni sessanta del ventesimo secolo, quando il movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King si mobilitava contro la segregazione negli stati del Sud. L’America non è mai stata innocente e il suo più grande peccato fu la schiavitù, poi abolita solo nel 1865 dal Presidente Lincoln con l’introduzione del XIII emendamento della Costituzione. Sembra essere una contraddizione ma un paese che è nato grazie alla forte e costante emigrazione dall’Europa ha iniziato a discriminare le nuove generazioni di immigrati, ritenute espressione di una cultura inferiore e meno evoluta. Gli Stati Uniti nascono come repubblica e non hanno mai conosciuto una nobiltà e una aristocrazia di sangue, si sono però arrogati questo ruolo i discendenti degli immigrati che provenivano dall’Inghilterra e professavano la religione protestante. Sono gli americani WASP (White Anglosasson Protestant) che da sempre ritengono di essere gli unici depositari dei veri valori su cui si fonda l’America. L’elezione di Barack Obama alla presidenza nel 2008 è stata il culmine di un movimento iniziato nel 1955 con il boicottaggio degli autobus segregati a Montgomery, proseguito con la battaglia di Martin Luther King per la fine della segregazione negli stati del Sud e sublimato poi con la legislazione in materia di diritti civili del Presidente Lindon Johnson che ha abolito le leggi di “Jim Crow”, che avevano rimediato alla liberazione degli schiavi con l’introduzione di una rigida forma di apartheid nei confronti degli afroamericani. Ma questo grande risultato ha contribuito a radicalizzare l’America, una parte minoritaria del paese non ha accettato la presenza di un uomo di colore alla Casa Bianca e si è organizzata in movimenti di protesta come quello dei Patrioti che hanno poi fondato delle vere e proprie milizie per difendere i singoli cittadini dalle ingerenze del governo federale. Il libro si divide in tre parti: L’America di Abramo Lincoln (1860-1945) dove si narra come il grande Presidente americano abbia abolito per sempre la schiavitù nel suo paese e di come in seguito gli stati del Sud cercarono in ogni modo di rendere vana l’introduzione del XIII emendamento con la segregazione delle persone di colore; L’America di Martin Luther King (1955-2008) dove si racconta quel movimento iniziato nel 1955 con il boicottaggio degli autobus segregati a Montgomery e proseguito poi con la grande legislazione in materia di diritti civili del Presidente Johnson per culminare nel 2008 con l’elezione del primo uomo di colore alla Casa Bianca; l’America di Obama (2008-2021) dove si racconta la radicalizzazione dell’America contemporanea nella quale sono tornate tensioni e proteste che parevano ormai dimenticate e che si sono ulteriormente esasperate con la presidenza di Donald Trump.